RITORNARE A GESÙ
Charitas qaerens fidem
La dimensione contemplativa della carità
Caritas Parrocchiale – Turate 27 settembre 2001
don Severino Pagani
Introduzione
- Il rapporto con il soffrire
- L’irrimediabile disordine del mondo
- La carità invoca la fede
- Si passa da Gesù ai poveri o dai poveri a Gesù?
- Perché invecchiano le comunità cristiane?
- Cosa è rimasto dell’ eucaristia
1. LA CARITÀ CERCA LA FEDE
- Una definizione dell’amore
- Scarto tra amore e carità
- Prezioso e insufficiente l’orizzonte secolare
- Incompleto e troppo etico l’orizzonte religioso
- La struttura misteriosa della realtà
- Il dono «rivelato» della carità
2. LA VICENDA MISTERIOSA DELLA CARITÀ
a. Il principio di rivelazione:
1G 4,7 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9 In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.
Giov 1,14 E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
b. L’«obbedienza» come demarcazione cristologica della carità
Fili 2,5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
c. La «figura della fede» e la sua «operazione»
Ga 5,6 Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità.d. L’esito «infinito» della carità e l’«istanza escatologica»
Mat 26,11 I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete.
1Co 13,8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà…
3. LUOGHI CRISTOLOGICI DELLA CARITÀ
Quattro punti di riflessione:
- In Gesù fede e amore procedono insieme
- Gesù pone dei segni senza concludere
- Gesù muore senza finire
- Gesù dice come attraversare la storia non la risolve
Luoghi della fede «di Gesù»
a. La «tentazione» intesa come luogo spirituale della carità di Gesù
La tentazione come autentico passaggio spirituale
La tentazione di Gesù
La tentazione del Discepolo
b. La «preghiera» come discernimento dell’ «atto cristiano»
Preghiera ed esperienza quotidiana
La preghiera come pericolo
di ipocrisia
Mat 6,5 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando
ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli
uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Preghiera e rinuncia ad un senso di onnipotenza
Preghiera e animo misericordioso:
Preghiera e solitudine con Dio
Preghiera luogo di comunione:
Preghiera e verità di Gesù:
Preghiera e discernimento
c. La «commozione» come linguaggio della carità di Gesù
- Fede e carità di Gesù ineriscono in una persona profondamente unificata.
- L’esperienza spirituale impone una riconsiderazione del rapporto tra ragione
ed affetti.
- L’atto della carità deve essere sempre «completo» per la persona
In Gesù la relazione viene prima dell’intervento
Mat 20,34 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.
Mar 6,34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Giov 11,33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse:
Giov 13,21 Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
d. I «poveri» come obiettivo del cuore di Dio
Il povero è una provocazione perché riconduce continuamente al cuore di Dio
Lo Spirito del Signore manda verso i poveri :
il cristiano vive di questa irresistibile tendenza.
Tra maturità cristiana, povertà e sequela vi è sempre una stretta relazione
e. La «consumazione» come esperienza «massima » della carità di Gesù
La compiutezza non è nella risoluzione del fatto storico ma sta nel dono di sé
La compiutezza sta nella radicalità della obbedienza
La compiutezza sta nella purificazione dai peccati (e della morte) del fratello
f. L’ affidamentoe lettura della incompiutezza della storia
La carità di Gesù si consegna nella fede:
La consegna di Gesù nella fede apre nell’uomo l’«osservazione»: ripensare la testimonianza
Conclusione: ritornare a Gesù
- L’urgenza della carità ripropone il rapporto tra il particolare e l’universale l’«atto di carità» e il senso della storia.
- Gesù rimane il luogo in cui il senso della storia viene raccolto attraverso una interpretazione del soffrire, nella sua origine, nella sua conduzione e nel suo fine.
- Il mistero della Pasqua (mistero della fede) ripropone uno stretto rapporto tra storia ed eternità diffida da ogni razionalismo incapace Dio spiegare la morte esclude ogni pigrizia e ridefinisce l’amore cristiano. L’ Eucaristia ne fa memoria.